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Intervista a se stesso: Giuseppe Sangiorgi

L’autointervista sottopone a molteplici interrogativi. Le domende spesso sono implacabili, scavano nei luoghi più scuri e luminosi della mente. È qui che ci si confronta con se stessi, cercando di trovare la chiave per comprendere cosa proporre e perché divulgarlo.

Ti suggerisco di leggere attentamente questa intervista perché le premesse di non sbagliare a votare ci sono!

Nell’autointervista presentatata di seguito avrai modo di conoscere Giuseppe Sangiorgi Presidente del Partito Politico IRD Italia Repubblica Democratica e ti informerà sul movimento che opera per la democrazia e libertà.


Redattore e Intervistato: Giuseppe Sangiorgi
SITO di riferimento Giuseppe Sangiorgi

Quando e dove è stato costituito il partito?

Lunedì 29 gennaio scorso a Milano presso lo studio La Porta alla presenza del notaio Dott.ssa Farinaro, 26 persone che io definisco eroi, hanno firmato l’atto costituito del partito. Eroi perché venuti da ogni parte d’Italia e con sacrificio e serietà si sono presentati puntuali all’orario concordato.

Come mai la scelta di Milano, visto che vivo a Palermo?

Per tre ordini di motivi: il primo perché la maggior parte dei soci fondatori, erano e sono del nord Italia in prevalenza lombardi e quindi ho preferito spostarmi io dal luogo di residenza. il secondo perché la città di Milano da un punto di vista di visibilità, rispetto a Palermo, per questo tipo di iniziative si presta meglio. Teoricamente ci dovrebbe essere una maggiore attenzione da parte dei mezzi d’informazione. il terzo ed ultimo motivo perché abbiamo simbolicamente legato la costituzione del movimento alle cinque giornate di Milano. L’evento storico del 1848, un moto rivoluzionario nella capitale del regno lombardo veneto contro il dominio austriaco. Noi con motivazioni diverse e in modo pacifico attraverso un partito e una proposta politica cercheremo di liberare il Paese, da un pensiero unico asfissiante, illiberale ed antidemocratico. Un evento la costituzione del partito che ci auguriamo che sia il preludio, come allora ad un grande cambiamento del Paese.

Perché costituire un nuovo partito, quando già c’è ne sono tanti?

Sembrano tanti, ma in verità sono pochi. Il potere politico è un sistema chiuso a riccio, che in modo autoreferenziale attraverso una serie di marchingegni si auto conserva, e lo fa limitando la partecipazione a nuove forze politiche. Tra i marchingegni, uno su tutti la raccolta delle firme per presentare le liste, per partecipare alle competizioni elettorali per accedere in parlamento e nei luoghi del potere, un ostacolo insormontabile e molto complicato da superare per non dire impossibile. Quando invece, proprio la politica italiana ha bisogno di rigenerarsi. Da quasi 10 anni nel Paese si è verificato uno strano fenomeno, la nascita del partito unico del potere, cioè cambiando partiti e schieramenti la tabella di marcia della politica italiana rimane tale e quale, tranne qualche piccola scaramuccia ogni tanto, utile solo per polarizzare l’elettorato. Un comportamento che indebolisce il sistema democratico del nostro Paese. Cioè quel sistema che prevede che ci sia una maggioranza che programma ed un’opposizione che controlla. Nel nostro Paese questa differenza nella sostanza non c’è e non è una cosa irrilevante o di poco conto.

Il nome del partito, IRD ITALIA REPUBBLICA DEMOCRATICA da dove nasce?

Nasce dall’idea che il nostro meraviglioso Paese in quanto Repubblica e la democrazia sono ormai in caduta libera, dove lo stato di diritto è stato e continua ad essere calpestato, e proprio per questo il nostro impegno sarà al massimo per far ritornare l’Italia ad essere un’autorevole Repubblica democratica, ma soprattutto libera.

Chi può aderire al partito e come può farlo?

Al partito può aderire chiunque presenti la domanda di adesione, l’importante che si riconosca nei valori di democrazia e libertà. Basta scaricare dal sito istituzionale del partito il modello di adesione a seconda se uno decide di partecipare come socio ordinario o socio sostenitore.

A chi ci rivolgiamo come proposta politica?

A tutti i cittadini italiani che non sentendosi più rappresentati hanno deciso di non votare, possibilmente senza rendersi conto che indirettamente fanno il gioco degli altri. Ci rivolgiamo anche ai sostenitori, militanti, dirigenti di partito e rappresentanti istituzionali che vivono oggi la militanza con estremo disagio perché non condividono più la linea politica. Inoltre, il nostro partito dovrà essere un punto di riferimento per imprenditori e professionisti, in pratica il motore della nostra economia, che mettendosi in gioco si sono voluti autodeterminare e dietro ognuno di loro c’è sicuramente una persona libera.

Quali sono le priorità?

Ne abbiamo elencate 10 e realizzato un video, anche se ci rendiamo conto che le priorità per un Paese come il nostro nello stato in cui si trova, potrebbero essere tante altre. Due su tutte: riportare al centro l’individuo con la sua capacità di autodeterminarsi, ma soprattutto libero di pensare, di scegliere e di agire. Quindi siamo contro tutte quelle culture collettiviste stataliste prevaricatrici, che hanno trasformato le persone in masse o addirittura in numeri. La seconda priorità è quella di riportare al centro dello sviluppo economico-sociale l’industria italiana e le piccole e medie imprese italiane, continuamente osteggiate nel produrre pil ed occupazione, per fare spazio all’apparato statale o investitori speculatori esteri.

Dove potremmo arrivare?

Il successo del partito considerata la proposta politica e il malcontento generale tra le persone, teoricamente dovrebbe essere scontato per non dire naturale. Il sistema purtroppo per una serie di circostanze non aiuta le nuove forze politiche come la nostra ad emergere anzi vengono ostacolate, perché non ci vengono garantiti adeguati spazi di visibilità sui mezzi d’informazione. Di questo non ci demoralizziamo, anzi il nostro impegno sarà maggiore per superare questo gap. Sarà spostato il tempo un po’ più in là, ma il futuro sarà dalla nostra parte o meglio dalla parte degli italiani, perché il progetto politico è innovativo e vincente.

” Non tutti quelli che hanno creduto ai propri progetti, hanno raggiunto i massimi risultati, ma tutti quelli
che hanno raggiunto importanti traguardi, di sicuro hanno creduto in se stessi e nei propri progetti “

SITO di riferimento Giuseppe Sangiorgi

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