Intervista
. Atleta Giorgio Minisini
. Redattrice H.Edda Cacchioni
Qual è stato il motivo scatenante che ha fatto nascere la passione per il nuoto?
Quando ero ancora piccolo (3-4 anni) mia madre mi portava sempre in piscina quando allenava la sua squadra di sincro, e perciò passavo le giornate a bordo vasca a guardare gli allenamenti, quindi ero già abbastanza vicino a questo sport. Nei primi anni del 2000 ci fu una gara internazionale a Roma in cui partecipò anche Bill May, al tempo unico praticante di questo sport e uno degli atleti più forti nella storia del sincro. Vedendo come il sincro potesse anche essere così ben interpretato da un uomo decisi di iniziare anch’io due anni dopo, prima dovetti imparare a nuotare…
Quale ‘parola’ si potrebbe usare per incentivare altri ragazzi al nuoto sincronizzato?
Io credo che il sincro maschile debba basarsi sulla potenza, un uomo deve risultare tale in acqua. Infatti cerco sempre di esprimere potenza, forza e mascolinità nei miei esercizi, credo che questi siano i concetti base su cui deve basarsi nuoto sincronizzato maschile… e poi credo che nuotare con un gruppo di belle ragazze sia un bell’incentivo!
Il nuoto sincronizzato ha delle difficoltà peculiari, quali sono Minisini?
Ovviamente per me tutto ciò che riguarda la scioltezza e l’elasticità risulta più difficile, inoltre il fatto di avere peso e peso specifico maggiori mi rende più pesante in acqua, quindi devo sviluppare più potenza per tenermi a galla. In linea generale sicuramente una delle difficoltà maggiori sta nel fare le cose in apnea con qualche respiro occasionale, inoltre il rapporto potenza/peso deve essere ottimale per permettere una certa agilità in acqua. Alla fine è uno degli sport più faticosi per cui è necessario un intenso allenamento.
Il sincro è scelto principalmente dalle ragazze, com’è che si sente un ragazzo o meglio l’unico maschio a gareggiare a loro fianco?
Ormai non ci faccio più caso, sono anni che in questo sport gareggio contro solo ragazze e da piccolo quando magari arrivavo secondo mi arrabbiavo perché non accettavo il fatto di perdere con una ragazza, però col tempo ho dovuto imparare ad accettarlo anche perché per molto tempo i giudici non sapevano come giudicarmi e alla fine alcune cose per le ragazze sono anche più facili.
Giorgio Masinini lei si dedica ad altri sport?
Ho praticato per 10 anni taekwondo a livello agonistico arrivando a vincere l’argento ai campionati italiani, e per 3 stagioni facevo parte di una squadra di pallanuoto dove al terzo anno vincemmo la finale per il 3/4 posto ai campionati regionali. Per un periodo ho praticato questi 3 sport contemporaneamente, poi ho dovuto “sfoltire la giornata” e ora mi dedico solo al sincro
La marcia in più che offre il sincro, qual è?
Il sincro ti prepara per qualsiasi pratica sportiva poiché fa lavorare tutte le fasce muscolari, inoltre si acquisisce una coordinazione e un controllo del corpo assoluto che possono tornare utili in qualsiasi ambito sportivo, inoltre si impara anche lo spirito di sacrificio per la squadra che invece può tornare utile nella vita.
Incide l’attività sportiva sul percorso scolastico?
Sfortunatamente molti professori ancora tendono a “penalizzare” chi fa sport… anche se ci sono alcuni che invece ti incoraggiano e capiscono che per uno che si dedica allo sport il tempo per studiare non è molto, e capiscono anche che quando finisce la giornata di scuola tu non vai a casa a girarti i pollici o in giro a farti gli affari tuoi bensì vai a faticare.
Il nuoto sincronizzato offre degli obiettivi futuri, quali sono per un giovane atleta?
Io credo che nella vita bisogna concentrarsi su ciò che si sta facendo adesso, andando avanti passo per passo. quindi per ora cerco di assicurarmi un posto nella nazionale giovanile, poi per il futuro ci si ragionerà quando sarà il momento
Chi è il suo CT?
La mia allenatrice è Rossella Pibiri. è una delle allenatrici più giovani nel mondo del sincro, nonostante ciò è riuscita a costruirsi da sola una squadra competitiva in pochissimo tempo arrivando a vincere quasi tutto l’anno scorso con le esordienti A, e questo anno con noi (che siamo un po’ la sua squadra “storica”) è riuscita a farci diventare la quarta squadra d’Italia partendo da zero, nel giro di 7 anni.
Grazie a Giorgio Minisini vai avanti così sei già un Grande!!!
Grazie
L’atleta Giorgio Minisini ha risposto con capace brillantezza di spirito e vitalità tipica in questa fascia di età a tutte le mie domande.
L’intervista risulta congrua ai miei interessi e a quello che voglio trasmettere ai lettori del blog e incentivarli al nuoto sincronizzato