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Intervista a Vito Contreas

Intervista al medico chirurgo Vito Contreas
Redattrice H.Edda Cacchioni
 

Lei è un chirurgo preparato e aggiornato quindi può dirci quanto incide, nelle persone che vogliono togliere dei piccoli inestetismi fisici, far visionare le immagini del “prima” e “dopo”la chirurgia estetica riguardante il loro caso?

a visione del prima e del dopo, in chirurgia plastica estetica, è una componente fondamentale del processo decisionale pre-operatorio.

Molte persone ci scelgono e vengono a visita dichiarando apertamente di aver deciso solo dopo aver apprezzato la galleria dei nostri risultati visibile nel nostro sito web, ovvero sui social da noi frequentati.

Infine, durante la consultazione, l’esame di altri casi operati rappresenta il miglior terreno di confronto che permette al paziente di chiarire al meglio le proprie aspettative ed al chirurgo di individuare i punti di forza della richiesta del paziente.
 

Lei segue canoni estetici ben stabiliti dai cultori della bellezza chirurgica oppure plasma il corpo in base alla richiesta del paziente e secondo il suo buon senso?


Bellezza in fin dei conti è armonia, e non c’è nulla di più armonico di un corpo umano “normale”. E’ proprio grazie allo studio delle proporzioni anatomiche che scienziati del calibro di Leonardo da Vinci hanno potuto constatare la ricorrenza puntuale del cosiddetto numero aureo (“golden ratio” =1,618034) nelle proporzioni del viso e del corpo umano.

Pertanto è impossibile ignorare quei canoni che l’anatomia umana normale ed il senso dell’armonia universale ci dettano.
Logicamente, dovendo anche tener conto delle aspettative del nostro paziente-cliente, cerchiamo in genere di contemperare quello che è un canone universale stabilito dalla natura con le aspettative della singola persona, anche alla luce di quel buon senso che deve sempre illuminare il nostro operato.


Quando guarda la sua opera d’arte si sente come l’osservatore davanti alla Gioconda di Leonardo?


Mi verrebbe da dire che l’animus dell’osservatore della Gioconda varia a seconda degli individui, ma certamente l’apprezzamento per un lavoro ben fatto è un sentimento estremamente gratificante e quindi condivido il paragone, nel senso che si tratta di una sensazione importante che mi piacerebbe provare tutti giorni.

A quale nuova tecnologia si è interessato in modo più concreto rispetto ad altre avanguardie tecnologiche negli ultimi cinque anni?


Non si tratta strettamente di una tecnologia bensì di una filosofia operativa. Sono particolarmente attratto, e me ne ritengo un importante cultore, dalla Medicina Rigenerativa, ossia da tutto ciò che si identifica col curare se stessi con i propri mezzi. Mi interessano pertanto tutte le procedure che possono stimolare l’organismo a ritrovare una condizione di benessere senza l’aiuto di interventi artificiali portati dall’esterno. Si tratta di preferire un modo nuovo e più naturale di fare medicina, il che sta portando una svolta importante a tutte le mie attività.

Gestendo un Centro Chirurgico nel quale è prevista anche l’attività di altri specialisti, mi sto impegnando a promuovere la Medicina Rigenerativa applicata anche a campi diversi dalla chirurgia plastica propriamente detta: dall’ortopedia, alla ginecologia, all’andrologia etc.
Si tratta comunque di una filosofia basata fondamentalmente su tre capisaldi terapeutici: Terapia Cellulare, Laser ed Ossigeno-Ozono, in tutte le rispettive possibili e molteplici applicazioni.

Lo stesso Autotrapianto Adiposo, che probabilmente è un po’ il leader nell’ambito della Medicina Rigenerativa moderna è un mezzo con il quale si può sfruttare il grandissimo potenziale delle cellule staminali che in grande quantità sono presenti in questo tessuto. Questa capacità può essere poi utilizzata a vari livelli, dal ringiovanimento dei tessuti fino alla ricostituzione della cartilagine, o ancora per il reintegro di tessuti distrofici e come supporto nel trattamento di ulcere, ossia di ferite croniche che dimostrano scarsa tendenza alla guarigione spontanea.
 

Cosa prova dopo un intervento di Chirurgia Plastica o Estetica quando una persona toglie le bende, la guarda e le dice grazie?


Quello che riferivo poco fa riguardo ai sentimenti che si provano di fronte ad un lavoro benfatto e ad un ottimo risultato si amplifica enormemente se il paziente esprime apertamente la sua soddisfazione. Scaturisce un qualcosa che ci fa bene e ci rende felici.

Si può dire che il nostro lavoro è volto alla ricerca di questo tipo di conferma e di gratificazione. E la possibilità di ottenere
questo tipo di risultato, che va sicuramente aldilà del mero risultato estetico perché si tratta di un riscontro di sentimenti, è sicuramente quello che più mi spinge a continuare in un settore dove per tantissimi motivi, oggi, è diventato molto più difficile operare con serenità e soddisfazione.

Può consigliare una sua pubblicazione, fra le numerose da visionare, a chi come me è interessato, ma non osa approcciarsi alla Chirurgia estetica del naso?

In questo senso non esiste ancora una pubblicazione, che tuttavia spero sarà edita a breve da Feltrinelli. Nei prossimi mesi infatti dovrebbe uscire un mio testo dal titolo “La Chirurgia Plastica con Risultati Naturali” nel quale esiste un capitolo dedicato alla chirurgia estetica del naso.

Al momento posso darle soltanto qualche articolo, qualche parere o qualche concisa consulenza. Posso dire però che, per me, la chirurgia del naso rappresenta una chirurgia nella quale va assolutamente rispettata la naturalezza del risultato assieme alla funzionalità dell’organo nasale. Il naso visto non soltanto come appendice anatomica del viso, ma come organo funzionalmente fondamentale per la respirazione.

La naturalezza, è un elemento che non va assolutamente alterato nel contesto della fisionomia originaria del paziente e quindi vige il divieto assoluto di compiere quei gesti che potrebbero poi svelare in maniera drammatica l’evento chirurgico intervenuto. Come raggiungere questo risultato di naturalezza? Io ho sempre adottato una filosofia che mi ha dato grosse soddisfazioni: praticamente la correzione delle alterazioni morfologiche e funzionali dell’organo nasale, senza tendere necessariamente ad un modello di naso “perfetto”, ma estraneo alla fisionomia della persona operata.

Questo tipo di approccio mi ha permesso di non creare la classica galleria di nasi praticamente tutti uguali e di restituire ai pazienti operati un naso proprio, gradevole, naturale e soprattutto ben funzionante.

Chiudiamo l’intervista con una breve puntualizzazione riguardo la differenza tra Chirurgia Plastica e Chirurgia Estetica


La chirurgia del mantello corporeo ( ove per mantello corporeo si intende l’insieme di cute, sottocute, fascia e muscoli che avvolgono lo scheletro e gli organi interni), a seconda degli scopi prefissi, può essere distinta in Chirurgia Ricostruttiva ed in Chirurgia Estetica.

La distinzione non è sempre facile perché le due finalità spesso non sono disgiunte l’una dall’altra. Infatti non si può pensare di ricostruire un naso distrutto in un incidente stradale senza avere come guida un canone estetico, così come non si ricostruisce un seno senza cercare di ottenere un bel risultato estetico e questo perché l’estetica rientra nell’armonia del corpo umano. Come ho già accennato prima, Leonardo ed altri studiosi hanno confermato che esiste un rapporto cosiddetto “aureo”, che ha un valore =1,618034, che risulta costante in una moltitudine di rapporti misurabili nel corpo umano, soprattutto nell’ambito della testa.

Questo fondamentalmente significa che il corpo umano è veramente armonia e, ripeto, armonia significa bellezza. Ovviamente, se una donna con un seno grazioso, ma sottodimensionato per le sue aspettative si fa operare per ottenere un seno più importante, in questo caso non si può parlare di chirurgia ricostruttiva, ma si tratta chiaramente di un intervento puramente estetico. Diverso il caso di una ragazza con un torace maschile ed un seno inesistente, che cerca di ricostruire la propria femminilità.

Credo di aver spiegato quindi come la ricostruttiva e l’estetica siano due aspetti della chirurgia plastica e che il termine “plastica” riunisce in sé tutte e due le componenti e rappresenta la giusta sintesi di una chirurgia che solo con molta difficoltà può essere suddivisa in queste due branche, che nella loro logica operativa molto spesso si fondono in una cosa sola.

Grazie di cuore Dottor Contreas per averci donato il suo tempo.

Grazie a tutti e tutte e tutt*
Ricordo che il professore è reperibile in Internet sul sito www.vitocontreas.it  Prof. Vito Contreas Chirurgo Plastico
 pagina Facebook

L’intervista strumento di divulgazione dei servizi/prodotti altresì di idee-pensiero-valori. Interazione comunicativa, scritta.

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