In questa intervista, Felice Mammi ci guida attraverso il suo percorso di vita legato al ciclismo, rivelando con profondità e autenticità i luoghi che lo ispirano, l’importanza della comunità e il valore della resilienza. Una testimonianza preziosa che unisce passione, esperienza e saggezza.
Gambe, cuore e testa: il ritratto di un ciclista Felice Mammi
Come è nata la tua passione per il ciclismo? C’è stato un momento o un evento particolare che ti ha spinto a intraprendere questo sport?
E’ un gran piacere per me rispondere alle tue domande. Tornando indietro nel tempo più o meno agli anni 70 è proprio in quegli anni che ho iniziato a cavalcare la mia prima bicicletta da corsa. Mio papà, ciclista anche lui, mi ha fatto da apripista. Ho pedalato con il suo gruppo fino alla tenera età di 18/19 anni poi il matrimonio, il lavoro, la crescita della famiglia mi hanno allontanato dallo sport a due ruote. Finalmente poi a circa 30 anni, cambiando lavoro, ho avuto modo di ricominciare a pedalare. Ho ricominciato con il mio amico Roberto Mignanti, da sempre un punto di riferimento per il ciclismo ladispolense, con lui da allora fino ad oggi non mi sono più fermato.
Ci sono territori o percorsi che consideri speciali, quelli che ti ispirano e ti motivano ogni volta a salire in sella?
Voglio dire che noi amanti dello sport a due ruote nella nostra zona siamo particolarmente fortunati. Nella nostra terra esistono variegati percorsi che vanno dalle pianure zona Fiumicino alle salite e relative discese che ci conducono in quel di Tolfa e Sasso.
Quando pianifichi i tuoi percorsi, cosa cerchi? Preferisci l’adrenalina delle salite, la tranquillità delle strade pianeggianti o l’avventura dell’off-road?
Sottolineo un dato che io personalmente non amo il ciclismo fuori strada e posso dire poco o niente in quanto non l’ho mai praticato. Di fatto sono un amante dei percorsi in salita con relative discese per due dati principali. La salita mi da l’occasione di dare tutto me stesso e faticare con piacere si sa che la fatica per noi ciclisti e’ vita. Dopo una salite c’e’ sempre la conseguente discesa. In discesa lì si! Adrenalina pura, piacere di guidare e gusto di viaggiare ad alte velocità anche se poi atleticamente la discesa serve poco ai fini della preparazione fisica.
Che valore ha per te la comunità dei ciclisti? Trovi energia nel pedalare in gruppo o preferisci l’introspezione delle uscite in solitaria?
E’ consigliabile uscire sempre in gruppo. Personalmente trovo vitale lo scambio di opinioni, il confronto sui vari percorsi, socializzare durante l’allenamento. Dato fondamentale e’ che da soli lungo la strada si è meno visibili e ci si allena con meno sicurezza causa il traffico veicolare.
Quali consigli daresti a chi vuole avvicinarsi al ciclismo? Come possono trovare motivazione e trasformare questo sport in una passione duratura?
Mi sento di dire a chi vuole avvicinarsi alla nostra disciplina di farlo sotto la guida di un esperto che sappia dare le giuste direttive sotto l’aspetto della preparazione e sotto quello della sicurezza.
Buona sgambata a tutti.
Felice Mammi
Eccoci a esprimere, a nome mio e dei lettori, un sentito ringraziamento a Felice Mammi per aver condiviso con noi la sua esperienza e la sua visione unica del ciclismo. Le sue parole sono fonte di ispirazione per chi ama questo sport e per chi desidera avvicinarsi ad esso. Ricordiamo che Felice Mammi è presente su Facebook, sempre disponibile a condividere la strada e a pedalare insieme per qualche chilometro, unendo passione e comunità.
🚴♂️ Qual è la vostra opinione sul mondo del ciclismo? Scrivetelo nei commenti, siamo curiosi di conoscere il vostro punto di vista!
